Da uno studio fatto dall’Università di Melbourne pubblicato recentemente, risulta quanto segue: chi si distrae un poco dal proprio lavoro, a fine giornata é stato più produttivo. A quanto pare, infatti, il 70% di coloro che decidono di abbandonarsi a pause a base di Facebook, YouTube e siti di interesse personale riescono a produrre il 9% in più di chi invece non si concede nulla e “tira” fino a sera. A patto però che la distrazione non superi il 20% dell’orario di lavoro complessivo, nel qual caso si ottiene l’effetto assolutamente contrario.

Il punto, secondo me, sta proprio qui: le aziende difficilmente si fidano dei propri dipendenti, e per questa ragione si tende a bloccare l’accesso a Facebook e ad altri social network, per evitare che il personale trovi troppe distrazioni in rete. Da questo punto di vista, lo studio di cui sopra é senza ombra di dubbio un interessante punto di discussione, così come lo é la frase del prof. Brent Cocker, esperto in marketing e amministrazione e ricercatore della Melbourne University:

«Le aziende spendono milioni in software in grado di impedire ai propri dipendenti di accedere a YouTube e simili; in pratica pagano per ottenere un danno economico »

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