E così, dopo l’abbandono di Google, anche GoDaddy ha deciso di abbandonare la Cina e le sue assurde politiche centraliste. Si tratta di una notizia destinata a smuovere le acque del settore, visto che GoDaddy è il registar domini numero uno al mondo.

Sul Washington Post si parla ancora di libertà e censura: GoDaddy non accetterebbe infatti le nuove regole governative che vogliono più controlli sui dati dei registranti. Vengono tra l’altro richieste più informazioni personali, inclusa una fototessera.

A questo punto è tutto da vedere se si tratta davvero di una crociata contro la censura cinese, o se c’è dell’altro. Le aziende americane non si sono mai fatte troppi scrupoli nel fare affari con i cinesi, d’altro canto ricordiamo che la Cina ha in mano buona parte del debito pubblico americano. Più probabilmente GoDaddy prende la palla al balzo per non aggravarsi di costi e procedure aggiuntive in un mercato in cui forse non ha avuto il successo che sperava.

Rimaniamo comunque in attesa di sviluppi, soprattutto per vedere se altre aziende americane sono in procinto di chiudere con la Cina.

Via Downloadblog