A volte penso che ogni paese ha le istituzioni che si merita. E l’Italia ovviamente merita ben poco, visto che ci tocca sorbirci la SIAE e tutte le sue assurde, anacronistiche e ingiuste pretese. Che questi signori vivano fuori dal nostro tempo è ormai assodato, e non sono di certo io a dirlo quanto gli innumerevoli articoli di giuristi, avvocati, giornalisti che da sempre ne sottolineano le singolari pretese o quantomeno le loro stranezze impositive. Non bastasse l’odiato equo compenso, che ingrassa costantemente (sulla base di presupposti assurdi) le tasche di questi soggetti, e che di fatto ha ucciso il mercato dei supporti in Italia oltre che aver fatto lievitare il costo delle “memorie”, è di questi giorni la notizia, a mio avviso scandalosa, che questi geni hanno partorito un’altra delle loro genialatela tassa sui trailer!

All’inizio di quest’anno SIAE, AGIS (Associazione Italiana Generale Spettacolo) e diverse associazioni cinematografiche come ACEC e FICE,ANEC e ANEM,  si sono accordate per quello che è visto come una tutela delle opere diffuse attraverso trailer audio-video. Stiamo parlando quindi delle anteprime di film in uscita, per fare un esempio concreto, che sono di fatto delle pubblicità per invogliare la gente ad andare a vedere i film al cinema, acquistarli o affittarli.

Dov’è l’inghippo? E’ presto detto: i siti (quindi anche un semplice blog?) che intendono pubblicare trailer o che sono soliti farlo da tempo, dovranno versare 450 Euro a trimestre, con il limite di non superare il numero di 30 trailer al mese. Il tutto attenzione, non tanto per tutelare i contenuti video, quanto le tracce audio incluse. Potrebbe sembrare un assurdo nell’assurdo ma è tutto vero. Youtube non sfugge, in quanto fornitore di servizio in streaming per cui è prevista una normativa apposita.

Andiamo al concreto e riflettiamo un attimo: il trailer di per sè è già una pubblicità che ha lo scopo, in un periodo non proprio florido per le tasche degli italiani, di invogliare la gente a fruire dell’audiovisivo, a tutto vantaggio della casa di produzione e della SIAE stessa. Con questa novità, sarà necessario pagare la SIAE per fare pubblicità a qualcosa che, a sua volta, contribuirà a portare soldi alla SIAE stessa!

Ovviamente questi signori non hanno mancato di far sentire le proprie giustificazioni, che potrete reperire qui e che comunque riportiamo integralmente (in neretto i passaggi salienti, ognuno pensi ciò che vuole).

Diritto d’autore anche per le musiche dei trailerLa polemica oggi presente su newsletter e blog riguardo ai diritti sulla musica contenuta nei trailer, accende il faro su una regola da sempre contenuta nella legge italiana e nei trattati internazionali, per cui se una musica viene utilizzata l’autore di quella musica ha diritto ad un compenso. La SIAE è solo lo strumento attraverso il quale questa regola viene fatta rispettare. Ricordiamo brevemente il contesto. In questi giorni la SIAE ha invitato numerosi siti di trailer a carattere commerciale a regolarizzare la propria posizione poiché diffondere al pubblico colonne sonore senza aver assolto i diritti rappresenta una violazione della legge.

Nell’interesse di tutta la filiera cinematografica (incluse le riviste on line che si dedicano all’audiovisivo) è importante diffondere la cultura del rispetto dei diritti degli autori anche su Internet. I magazine e i blog cinematografici on line e gli altri siti aumentano la loro attrattività verso gli utenti (e quindi verso gli inserzionisti pubblicitari) arricchendo con i trailer e con la musica in genere i loro contenuti. E’ una bella opportunità offerta dal digitale con costi che, grazie alle soluzioni tecnologiche disponibili, come embedding e deep link, sono ormai alla portata di moltissimi siti e blog. In questo modo la rete è un vivaio di iniziative e di idee ed è anche un motore di sviluppo economico. Chi riesce ad azzeccare l’idea commercialmente più valida e a veicolarla ad un pubblico sempre più vasto, ha la possibilità di beneficiare economicamente della sua attività e del suo spirito imprenditoriale.

La musica è chiaramente tra le materie prime dei contenuti audiovisivi come i trailer. Dov’è la sorpresa se un’impresa deve pagare quando si procura le materie prime per fare business? Grazie ai produttori e ai distributori cinematografici i trailer arrivano pronti all’uso ai siti e alle riviste on line che trattano dell’argomento. L’unico diritto da pagare è quello per le colonne sonore. Chi le utilizza dovrebbe trovare tutti i titolari delle varie musiche, ma con la licenza della SIAE gli utenti risolvono il problema con un unico pagamento.  La licenza della SIAE è quindi una soluzione pratica per chi vuole rispettare la legge. La questione dei trailer e più in generale dei contenuti audiovisivi promozionali è stata trattata con l’AGIS e con l’ANICA, che rappresenta produttori e distributori, ovvero coloro che sono anche i proprietari originali dei trailer.

Che dire, se non che rimango basito di fronte all’ennesima pretesa assurda che questa strana società pretende, e che di sicuro riuscirà ad imporre con la consueta connivenza dei poteri forti. Il tutto a danno ancora una volta degli italiani, perchè son sicuro che molti siti che frequentate (ad esempio horror.it ha rimosso tutti i video) cominceranno a rimuovere i trailer, offrendo un’informazione sempre meno interessante e meno ricca di contenuti.

Ancora una volta e se mai ce ne fosse bisogno, grazie SIAE

Post ripreso integralmente da | Viewtifulblog.it