“Non vi è parola, lettera o segno che non abbia qualche significato misterioso correlato. Il mondo stesso non sarebbe altro che un insieme di simboli da decodificare”.

Questa citazione non proviene dalla trama di Matrix né tantomeno dal retro di copertina de La Bussola d’oro, bensì dalla pagina Wikipedia della Smorfia.

La smorfia è un sistema di codifica del mondo (e dell’inconscio) che associa ad ogni cosa/evento/persona uno o più numeri. Molto simile alla sempre più trendy Kabbalah (di cui Madonna si è fatta negli ultimi anni portabandiera), la Smorfia è però legata alla tradizione napoletana e alcune delle figure più semplici associate ai numeri base hanno chiaramente un’origine popolare.

La cosa interessante, se si è appassionati di informatica o del web in generale, è notare la rapida nascita di siti web che ti permettono di interpretare i tuoi sogni secondo la codifica della Smorfia, piuttosto che di leggere i Tarocchi o di consultare la tua carta astrale. E’ affascinante come una scienza moderna come l’informatica si metta al servizio di antichi metodi divinatori e generi siti come Smorfia.org, capaci di estrapolare dal racconto di un sogno tutti i simboli e i numeri legati alla Smorfia.

Ci sono la Madonna (8), Sant’Antonio (13) e le due zitelle (66), ma anche figure più bislacche come il totano nella chitarra (67) o misteriose come “la piccola Anna” (26). I numeri base vanno dall’uno al novanta, proprio come quelli del lotto, ed è proprio per giocare al lotto che è tornato in voga questo antico sistema di codificazione dei segni. Ogni sogno porta con sé figure ed archetipi che, se correttamente codificati, possono teoricamente regalarti i numeri da giocare per diventare ricco (o almeno pagarti una cena che non sia al McDonald).

La variante più nota della Smorfia è senza dubbio la Smorfia Napoletana