Esattamente 11 anni fa, il 3 Maggio 2002, veniva lanciato in Europa il Gamecube, probabilmente una delle console Nintendo più amate di tutti i tempi. Anche noto originariamente con il nome in codice Dolphin,  il Gamecube fu la quarta console calasinga  prodotta da Nintendo. Appartiene alla sesta generazione di console di cui fanno parte Dreamcast (SEGA), PlayStation 2 (Sony) e la prima Xbox (Microsoft).

gc_dics_en_CMM_smallIl Gamecube, succeduto ad un’altra storica macchina quale il Nintendo 64, fu anche la prima console Nintendo ad utilizzare dei dischi al posto delle ormai vetuste -e troppo costose- cartucce. A differenza di Playstation 2 e di Xbox, però,  Il Nintendo GameCube utilizzava dischi ottici dal diametro di circa 8 centimetri con capacità di circa 1.5 gigabyte e mini Dual layer da circa 3 GB di formato proprietario prodotti dalla Panasonic. Non poteva leggere DVD.

Il GameCube era comunque una macchina all’avanguardia per l’epoca, tanto da risultare ben superiore per potenza grafica e di calcolo a console del calibro di Playstation 2.

Punto forte della console Nintendo era la connettività possibile con gli altri sistemi portatili prodotti dalla casa di Kyoto, il Game Boy Advance e versioni successive (SP e Micro). Tale connessione tra sistemi permetteva il trasferimento dei dati di gioco. Esempi di questa funzionalità includono l’uso del Game Boy Advance come controller alternativo per determinati giochi (come Final Fantasy Crystal Chronicles e The Legend of Zelda: Four Swords Adventures). Informazioni relative al gioco possono essere visualizzate sullo schermo a colori del GBA (in modo molto simile a quanto avviene con le VMU del Dreamcast) per comodità/convenienza e per evitare che si disturbi il giocatore occupando la parte dello schermo del televisore.

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Questa funzionalità è utilizzata anche per sbloccare “segreti” come nuovi livelli, personaggi o minigiochi se in un gioco sia la versione per GameCube che quella per Game Boy Advance sono connesse insieme. Fino a quattro Game Boy Advance possono essere collegati al GameCube attraverso le quattro porte per i controller, tramite un cavo (link) venduto separatamente per ogni sistema portatile che si voglia collegare al GC.

WaveBird

714px-WavebirdIl Wavebird era il controller Wireless del GameCube, il primo in assoluto a supportare la tecnologia senza fili non ottica (quindi non ad infrarossi) su console da gioco casalinghe, ed è stato ideato dalla stessa Nintendo.

Aveva la medesima forma della controparte classica, con un rigonfiamento nella parte inferiore per accogliere i componenti in più e presentava l’interruttore ON/OFF per l’accensione e lo spegnimento, il selettore di frequenza (utile nelle partite a più giocatori) e un LED arancione che si accende a collegamento riuscito.

Era alimentato da due batterie di tipo AA ed è venduto insieme a un ricevitore da collegare alla presa del GameCube per il controller. Purtroppo non disponeva della funzione di vibrazione Rumble, che avrebbe scaricato velocemente le batterie.

Il Gamecube è stato senza ombra di dubbio una console che ha segnato il proprio tempo: tecnicamente superiore alla concorrenza, sexy nella forma, dotato di quello che personalmente ritengo ancora oggi essere il miglior joypad mai realizzato al mondo, ha potuto contare anche su un parco software decisamente importante e di qualità elevatissima.

Volendone citare qualcuno, ogni giocatore che si rispetti non può non ricordare titoli del calibro di Metroid Prime, Legend of Zelda: Wind Waker, Super Mario Sunshine, Baten Kaitos, Pikmin, F-Zero GX, Star Fox Adventures, Tales of Symphonia, Donkey Kong Jungle Beat, Star Wars Rogue Squadron e soprattutto lui, il capolavoro senza tempo che risponde al nome di Eternal Darkness: Sanity’s Requiem

Oggi è il compleanno del Gamecube. Tanti auguri, mio caro ed adorato Cubetto!