Panorama Rule os RoseDi questi tempi pare proprio che i giornalisti amino prendere cantonate colossali. Non mi stupisco mai quando li vedo trattare argomenti a loro sconosciuti e parlarne come se fossero i depositari assoluti del Verbo.

Ciò che è tragico è che il giornalista tipo, aspirante Costanzo o Santoro della situazione, normalmente parla solo ed esclusivamente di argomenti di cui non capisce una mazza, prendendo cantonate storiche e che suscitano ora tristezza, ora irritazione.

Sarò di parte, sarà che non amo la categoria dei giornalisti, sempre pronti a scioperare e a imporci le loro ragioni più volte al giorno in diretta tv, ma proprio non sopporto le campagne diffamatorie che operano periodicamente verso il mio (e di molti altri) hobby preferito: i Videogiochi.

Ogni volta che si parla di Videogiochi in tv o sulla carta stampata, la filastrocca è sempre la stessa: i giochi sono violenti, tizio giocava a Doom e poi se ne è uscito di casa con una MG42 ed ha fatto una strage al supermercato, caio adora così tanto GTA che ha mandato a battere la sua sorellina e nel tempo libero stira vecchiette in macchina, e via discorrendo.

Poi capita, come in questo caso, che una determinata rivista od un qualche programma che va in onda tipicamente in terza serata, fra le lezioni di Fisica 2 su RAI Nettuno e il porno sulla tv locale, ne spari una talmente grossa da suscitare la pubblica indignazione. E che, ovviamente, di esatto abbia a far molto (e neppure il più delle volte), a malapena il titolo del gioco di cui parla.

Ma veniamo al punto: Panorama ha pubblicato un articolo riguardante un gioco per Playstation 2, Rule of Rose, a detta loro scandaloso ed il cui scopo sarebbe quello di seppellire viva una povera (???) bambina indifesa.

Detto articolo ha suscitato non poche reazioni tra i videogiocatori, vuoi per il modo inammissibile con il quale è stata condotta l’analisi del gioco in questione (lascia decisamente perplessi la copertina: “I Nuovi Videogiochi: Vince chi seppellisce viva la bambina“), vuoi per la presenza di una interminabile serie di errori e “castronerie” riguardo i cosiddetti videogiochi violenti.

A rincarare la dose, e questo fatto ha davvero dell’eccezionale, l’autore dell’articolo in questione si è per così dire “ispirato” ad una recensione apparsa sul forum ufficiale della rivista Giochi per il mio Computer qualcosa come nove mesi fa. Ovviamente senza citare la fonte, ed altrettanto ovviamente spacciando l’articolo come suo.

Andando a leggere i due articoli, o il thread pubblicato su Gamesradar in cui sono evidenziate le parti “comuni”, salta immediatamente all’occhio quanto il sedicente giornalista (da strapazzo?) abbia attinto dal lavoro altrui, andando a stravolgere completamente il senso della recensione originale e plasmandolo al suo volere, col solo scopo di fare sensazionalismo e disinformazione pura.

In seguito a questo fatto, addirittura il Redattore Capo di Giochi per il mio Computer (la rivista del settore più venduta in Italia) è intervenuto sul “forum” di Panorama per far notare la cosa. E, ma guarda un pò, allo stato attuale non ha ottenuto nessuna risposta. Che sia per colpa dell’ennesimo sciopero dei giornalisti e che per questa ragione neppure un responsabile abbia il tempo di collegarsi a Internet? Curioso, non trovate?

In conclusione invito tutti voi a leggere il bell’articolo riguardante il caso Panorama e Rule of Rose scritto dall’ottimo Matteo Bittanti, vero e proprio guru del giornalismo Videoludico, nonchè ricercatore presso La Libera Università di Lingue & Comunicazione di Milano.

Ulteriori risorse: Gamesradar.it, il sito ufficiale delle riviste “videoludiche” di Future Media Italy e un delirante servizio del TG5 a proposito di Rule of Rose.